Anche nel mondo dello sport, la psicologia gioca un ruolo davvero centrale.
La psicologia è uno strumento utile agli atleti per conoscere meglio sé stessi, i propri punti di forza e i propri punti di debolezza. Durante i percorsi offerti dal team di Ethica i ragazzi vengono osservati sulla base dei modi con i quali reagiscono, delle strategie che utilizzano, e nelle proprie capacità di problem solving.
Come è naturale, le prestazioni variano da ragazzo a ragazzo. Si nota , però , come il rendimento sia influenzato anche dal coinvolgimento emotivo. Coinvolgimento fisico e coinvolgimento emotivo, se non ben bilanciati, possono diventare un ostacolo alla performance dell’atleta. Gli atleti ripongono spesso un’ eccessiva attenzione al risultato finale o nelle azioni da produrre per ottenere quel risultato, cosa che può diventare controproducente. E’ evidente l’importanza per i ragazzi nell’ imparare a gestire la tensione e la frustrazione che può nascere da un errore o da una prova andata male. Spesso l’emotività possiede delle conseguenze sulle azioni.

La competitività, ad esempio, può essere una spinta positiva, un’ occasione di crescita, un modo per mettersi alla prova. Tuttavia, essa può essere anche la causa di emozioni forti, come la rabbia, che gli atleti possono provare verso gli altri o verso sé stessi. Spesso sicurezza e determinazione non sono indice di alta autostima. L’atleta che si mostra così sicuro di sé, può essere anche lo stesso che non accetta i propri limiti, che si incolpa per un eventuale sconfitta, può essere colui che in realtà non si valorizza abbastanza perchè sempre nell’ottica di “poter migliorare”. La diminuita concentrazione rivolta alla prestazione può esser dovuta ad una paura , un’ ansia nel non corrispondere alle aspettative degli altri. La competitività, in particolare, è una vera e propria arma a doppio taglio: da un lato può motivare, accendere la determinazione, spingere a dare il massimo. Dall’altro, soprattutto in caso di fallimento o sconfitta, può generare una frustrazione profonda, che diventa disfunzionale. Così, quello che dovrebbe essere uno stimolo per migliorarsi rischia di trasformarsi in un freno.

A cura di Piazza Delia

Team Ethica