Nell’articolo si propone un frammento dell’intervento tenuto dal Dott. Sammy Marcantognini durante il seminario “La diversità attraverso gli occhi della filosofia”.
Nel libro Il futuro è aperto, scritto dagli autori austriaci Konrad Lorenz, etologo, e Karl Popper, filosofo della scienza del Novecento, viene narrato il loro incontro – un ritrovarsi tra amici d’infanzia – articolato in forma dialogica.
Popper, in qualità di filosofo, introduce il concetto di nicchia ecologica: gli esseri viventi privi di immaginazione sono costretti a competere per nicchie già esistenti e occupate. La conoscenza, invece, rende possibile la creazione di nicchie ecologiche nuove, concepite grazie alla capacità di immaginare ciò che ancora non esiste. Da ciò deriva l’idea che i giovani debbano imparare a trasgredire, non in senso distruttivo, ma nel senso di compiere qualcosa in un modo mai realizzato prima: è in questo spazio innovativo che si sviluppa il talento.
Lorenz, dal punto di vista dell’etologo, afferma che chi osa andare oltre il livello di adattamento immediato si colloca su un piano superiore dell’evoluzione comportamentale. Le persone dovrebbero essere incoraggiate a intraprendere azioni autoteliche, in cui il fine risiede nell’azione stessa. Questo si manifesta chiaramente nel gioco, dove il valore dell’esperienza consiste nell’agire e non in un risultato esterno.
Affinché le differenze tra gli individui non diventino motivo di distruzione o di emarginazione, esse devono essere riconosciute come tratti autentici e personali, frutto della capacità di rischiare e di superare la soglia nella quale abitualmente si permane.



