“E voi… cosa ne pensate dell’aggressività nella prestazione sportiva?”

Questa è la domanda provocatoria che abbiamo voluto lanciare negli ultimi giorni sulle pagine social di Psicologia dello Sport ASI-Ethica. Il 26% degli utenti ha risposto “peggiora la prestazione”, a fronte del 74% che ha pensato ad un miglioramento della prestazione sportiva.

Ne abbiamo quindi discusso insieme al dott. Sammy Marcantognini, psicologo dello sport.

È idea comune e stereotipata, afferma Sammy, dare al termine “aggressività” una valenza assai negativa. Cresciamo e veniamo istruiti con l’idea che essere aggressivi corrisponde all’essere violenti, cattivi.

“Suo figlio a scuola sale sui banchi: è ingestibile… è aggressivo. Ha bisogno dell’insegnante di sostegno”

“Alla partita siate cattivi… siate aggressivi”

“Se siete violenti e aggressivi andrete all’inferno!”

Il termine “aggressività” deriva dal latino adgredior, andare verso, muoversi verso. Ha nelle sue radici, al contrario dell’idea comune, una connotazione estremamente positiva e propositiva.

Konrad Lorenz, fondatore della moderna etologia scientifica, scrisse “il lupo, l’animale ritenuto anche dal credere comune il più aggressivo e cattivo, è l’animale che lega relazioni più forti e durature con i suoi pari”.

L’atleta aggressivo è colui che lotta, con motivazione e volizione, per inseguire i suoi obiettivi. L’aggressività in ambito sportivo acquista fondamentale importanza per la prestazione dell’individuo. Quindi diviene necessario, per l’atleta che si vuole definire “capace”, imparare ad allenarla.

Allenare l’aggressività, già nei bambini, equivale ad insegnare a gestire le proprie emozioni, a capire il proprio confine tra sé e gli altri, a far crescere l’individuo dal punto di vista sportivo e personale.

Agli allenatori, gli educatori e i genitori il compito più importante: fornire ai bambini tutti gli strumenti necessari per diventare, in futuro, dei grandi atleti.

 

 

Ringraziamo il dott. Sammy Marcantognini e vi diamo appuntamento per la prossima diretta sulla pagina di Psicologia dello sport ASI – Ethica.

 

Dott.sse

Laura Titti, Elena Giampaoli, Francesca Fraternale Meloni