Nell’articolo si propone un frammento dell’intervento tenuto dal Dott. Sammy Marcantognini durante il seminario “La diversità attraverso gli occhi della filosofia”.

Dire “no” è una pietra miliare per lo sviluppo dell’individualità. L’identità personale si forma anche attraverso la capacità di opporsi, e infatti il bambino compie questa azione oppositiva intorno ai 2-3 anni. In un sistema sempre più povero di regole e riferimenti, è emerso il Disturbo Oppositivo Provocatorio, spesso legato proprio alla difficoltà di stabilire confini chiari.

L’individualità nasce dal poter dire “no”: quando mancano confini e limiti, viene meno anche la percezione di dove finisce una persona e dove ne comincia un’altra. Perché un bambino sviluppi la propria identità, deve poter esercitare la possibilità di opporsi.

Nel percorso educativo è quindi necessario creare situazioni che offrano confini, ma anche la libertà di metterli alla prova. Da qui nasce l’idea del “muro di gomma”: un genitore che non sia un muro di cemento – rigido, invalicabile, contro cui il bambino si schianta senza possibilità di esprimere dissenso – ma nemmeno un muro di paglia, che concede troppa libertà senza garantire punti di riferimento solidi. Il “muro di gomma” accoglie, resiste, permette il confronto e allo stesso tempo restituisce al bambino una realtà coerente, in cui imparare a muoversi e a crescere.