
Venerdì 11 ottobre, con l’atleta di tennis Matteo, abbiamo proposto un lavoro sull’attivazione tramite un software in Virtual Reality, ossia in realtà virtuale. Questa esperienza rientra in un protocollo che viene usato all’interno del percorso di ogni atleta, assieme a disattivazione, focus e rilassamento.
La peculiarità di lavorare con la realtà virtuale è l’immersività: la quasi totale convinzione da parte del cervello che lo spazio fisico e le stimolazioni che sta ricevendo siano reali. Questo permette a noi psicologi di avere dei feedback più veritieri e contemporaneamente permette al paziente di provare sensazioni molto più vicine a quelle che prova nella realtà di tutti i giorni.
Inoltre, alle attività svolte in V.R. è possibile accompagnare anche quelle atletico/pratiche e ulteriori sedute di neurofeedback. Lo scopo è quello di far acquisire consapevolezza al paziente al fine di arrivare all’obiettivo che ci si è preposti.
Team Ethica


